A distanza di 250 anni un altro patto è stato sottoscritto tra la comunità di Poggio Imperiale ed una albanese.
Era infatti il 18 gennaio 1861 quando il Principe Placido Imperiale sottoscrisse un patto con diciassette famiglie di profughi albanesi concedendo abitazioni, terreno ed altri aiuti con lo scopo di popolare il nascente villaggio di Poggio Imperiale.
In questi giorni, il 6 ottobre 2011, l'attuale sindaco del piccolo paese alle porte della Puglia e del Gargano, Rocco Lentinio, ha stipulato col sindaco di Vora (Albania) Fquiri Ismaili, la proposta di protocollo per il gemellaggio tra i due comuni così come prevede la legge italiana n. 131/2003 meglio conosciuta come Legge La Loggia.
Una continuità storica pensata e voluta dagli attuali amministratori per coronare al meglio i festeggiamenti in corso per i 250 anni dalla fondazione del paese.
Questa seconda tappa del lungo percorso che porterà al formale gemellaggio tra le due comunità, la prima tappa c'è stata il 17 e 18 settembre 2011 con la visita a Vora di una delegazione di amministratori di Poggio Imperiale formata dal sindaco Rocco Lentinio e dall'assessore Antonio Mazzarella, non a caso è stato organizzata in occasione della festa patronale in onore di San Placido Martire che si festeggia il 5 ottobre di ogni anno; momento culmine per un abbraccio ideale tra sentimenti civili e religiosi.
La delegazione albanese, guidata dal sindaco di Vora Fquiri Ismaili e da alcuni suoi amministratori, era composta anche dal console onorario d'Albania in Italia Vincenzo Chimisso, da un rappresentante del governo albanese, da una troupe televisiva albanese e da una delegazione di imprenditori.
Il momento ufficiale più importante si è svolto nell'aula consigliare la mattina del 6 ottobre con la sottoscrizione, dopo che erano stati suonati gli inni nazionali dei due paesi, della proposta di protocollo per il gemellaggio che prevede scambi in ambito culturale, sociale e commerciale.
Alla cerimonia erano presenti oltre agli amministratori locali ed un folto pubblico anche tutti gli impiegati comunali e diversi esponenti delle famiglie Bubici, l'unica dinastia ancora presente in paese da quel lontano 1761.
Le prime impressioni a caldo dei protagonisti sono state tutte assai positive.
"E' stata una tre giorni molto intensa fitta di incontri formali , visite guidate alle diverse realtà sociali, culturali ed imprenditoriali locali, ha affermato il sindaco Rocco Lentinio. Abbiamo voluto ricambiare al meglio la disponibilità e calorosa ospitalità che ci hanno riservato in Albania".
"L'entusiasmo del primo cittadino albanese, ha affermato ancora il sindaco, lo si riscontra anche nella intravista possibilità di poter aiutare i suoi concittadini presenti nei nostri territori e non farli sentire abbandonati ma anzi proprio il gemellaggio offrirà loro nuove opportunità di inserimento in ambito sociale, culturale e lavorativo".
Il parroco don Luca De Rosa nell'omelia della S. Messa celebrata per l'occasione ha tenuto a sottolineare come il mare adriatico che divide i due paese in realtà da sempre è stato un ponte tra le due sponde per scambi culturali e commerciali tanto che gli antichi romani l'avevano soprannominato "mare nostrum" .
"Una grande positività oltre ogni più rosea aspettativa" sono state le prime parole espresse dal Console onorario Chimisso, al termine della visita. "Ho visto voglia, capacità e ferma volontà da parte degli amministratori nel portare avanti questo progetto che porterà certamente ad uno scambio culturale, e mi auguro anche commerciale, tra due culture che hanno tantissimi tratti in comune. Le differenze, che pure ci sono, ha proseguito ancora il Console, non sono tali da creare problemi di comunicabilità perché queste differenze arricchiscono e non impoveriscono".
Grande soddisfazione è stata espressa anche dall'assessore alla cultura Antonio Mazzarella: "Oltre ogni più rosea aspettativa", è stato il suo commento a caldo. "Una buona iniziativa con finalità mirate al collegamento tra due paesi frontalieri divisi dal mare ma accumulati da scambi culturali e sociali e lavorativi vecchi di secoli . Abbiamo cercato di ricambiare al meglio, ha aggiunto l'assessore, la grande ospitalità che ci hanno riservato a casa loro coinvolgendo anche le famiglie di albanesi presenti sul nostro territorio e non solamente a Poggio Imperiale ma anche nei sei paesi vicini: quattro del Molise (Campomarino, Ururi, Portocannone e Montecilfone) e due della Puglia (Casalvecchio di Puglia e Chieuti).
Ora gli amministratori di Poggio Imperiale si attiveranno affinché l'iter amministrativo possa concludersi felicemente entro il 18 gennaio 2012 data prevista per la chiusura dei festeggiamenti per i 250 anni della fondazione del paese.
Alfonso Ciccone